• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria

Libri PDF

un mondo di libri a portata di click

  • Libri Pdf
  • Recensioni Libri
    • Libri letteratura e narrativa
      • Libri Bambini e Ragazzi
      • Libri Classici
      • Libri Horror
      • Libri Erotici
      • Romanzi Rosa
    • Libri Fantasy
    • Libri Gialli e Thriller
    • Libri scuola e lavoro
      • Libri Impresa
      • Libri Informatica e Web
      • Libri Professionali
      • Libri Scolastici
    • Libri Società
      • Libri Biografie e diari
      • Libri Economia
      • Libri Medicina
      • Libri Politica
      • Libri Religione
      • Libri Storia
    • Libri Tempo Libero
      • Libri Arte
      • Libri Architettura
      • Libri Cinema e Tv
      • Libri Fotografia
      • Libri Musica
      • Libri di Cucina
      • Libri Famiglia
      • Fumetti
      • Libri sulla Salute
      • Libri di Viaggi
  • Rubriche
    • Percorsi
    • Libri da leggere nel 2020
    • I Migliori libri di fotografia
    • I Migliori libri di cucina
    • I migliori libri sulla dieta
  • Cerca un libro
  • Accedi alla libreria
  • News
  • Libri Pdf Telegram

seconda guerra mondiale

Il mercante d’arte di Hitler di Meike Hoffman e Nicola Kuhn

7 Luglio 2017 di Lara Zavatteri Lascia un commento

Il mercante d’arte di Hitler dell’autore Meike Hoffman con Nicola Kuhn racconta la storia vera del collezionista che per conto di Adolf Hitler, durante la seconda guerra mondiale, trafugò moltissimi capolavori d’arte.

Il Mercante d’arte di Hitler: la trama

Si sa che Adolf Hitler ha veramente dato ordine di rubare, trafugare, nascondere chissà dove quadri e oggetti d’arte di inestimabile valore e questo libro racconta probabilmente solo una piccola parte della vicenda. Come detto si tratta di una storia vera, raccontata dai due autori dopo accurate ricerche negli archivi del Terzo Reich, dove hanno trovato anche la storia del mercante d’arte di Hitler.

Costui era un curatore di mostre e, come molti all’epoca di Hitler, decise di arricchirsi collaborando attivamente con il potere. Il modo per farlo era mettersi al servizio di Hitler e trafugare opere d’arte diventando un mercante delle stesse nei territori occupati. Un lavoro che ha impoverito per anni l’umanità di capolavori di grandi artisti, per il quale il mercante era pagato profumatamente.

il mercante d'arte di hitler retro

La storia de Il mercante d’arte di Hitler in realtà è narrata da suo figlio, nel 2010. Mentre si trova in viaggio in treno, dopo un normale controllo, gli vengono trovati cuciti addosso ben 9 mila euro, cifra esorbitante per un pensionato. Dopo delle ricerche si arriva a scoprire che Cornelius Gurlitt, questo il suo nome, è cittadino tedesco e vive praticamente come un senza tetto in una casa a Monaco. Se però la sua vita è a dir poco frugale, ciò che contiene la sua abitazione è un vero e proprio tesoro.

Si scoprono infatti oltre duemila opere che si credevano distrutte dopo il bombardamento di Dresda nel 1945, sopravvissute invece a casa di Cornelius. Si tratta di dipinti di Matisse, Picasso, Canaletto, Rodin, per citare alcuni nomi, tutti quadri “tornati alla luce” di valore incalcolabile. Cornelius svela che si tratta dell’eredità lasciatagli dal padre, ovvero proprio dal mercante d’arte di Hitler, Hildebrand Gurlitt, che requisì per anni le opere degli artisti ebrei oltre a tutta l’arte che per il regime nazionalsocialista veniva definita “degenere”.

Il mercante d’arte di Hitler racconta un storia vera, riesumando le modalità con cui era solito procedere il regime nazista, ovvero distruggendo-lo si fece, ad esempio, con i roghi dei libri– o razziando le opere d’arte, forse ancora molte da riscoprire ai giorni nostri. Una storia che merita di essere letta, con un inserto fotografico all’interno sulla famiglia di Cornelius, alcuni momenti storici salienti e alcuni dei dipinti protagonisti della storia. La Grande Storia si fonde con la storia personale di Cornelius e Hildebrand e così l’arte, in un romanzo per comprendere che il nazismo ha volutamente occultato moltissime opere d’arte, molte delle quali, forse, non saranno mai ritrovate.

download kindledownload libro

Archiviato in:Storia Contrassegnato con: dipinti hitler, hitler, il mercante d'arte di hitler, quadri nazismo, seconda guerra mondiale

Gemelle imperfette di Affinity Konar

20 Maggio 2017 di Lara Zavatteri Lascia un commento

Gemelle imperfette di Affinity Konar racconta da un lato il rapporto unico, speciale che si crea fra i gemelli, dall’altro ricorda gli orrori perpetrati proprio sui gemelli ad Auschwitz.

Gemelle Imperfette: la trama

Teatro della vicenda delle gemelle Pearl e Stasha è proprio il campo di concentramento di Auschwitz, dove entrambe vengono deportate nel 1944 insieme alla madre e alla nonna. Inizialmente sarà proprio il loro modo di comunicare, di capirsi senza bisogno di parole, di interpretare in un attimo l’una i pensieri dell’altra a far sì che le gemelle possano sopravvivere, ma purtroppo sono arrivate proprio ad Auschwitz, dove opera un medico passato alla storia per le sue brutalità sui prigionieri, ovvero Mengele.

gemelle imperfette retro

Mengele era tristemente famoso non solo per le torture che infliggeva genericamente ai prigionieri, ma soprattutto per gli esperimenti terrificanti e assurdi che compiva su una particolare categoria di persone, ovvero proprio sui gemelli. In Gemelle imperfette infatti non ci vuole molto perché il dottore si accorga delle bambine, che vengono inserite nel gruppo di gemelli su cui Mengele effettuerà degli esperimenti.

Poco a poco, nonostante il loro legame fortissimo, le crudeltà cui assistono e cui a loro volta vengono sottoposte le dividono, fanno cioè in modo che il loro essere quasi una persona sola sparisca, lasciando Pearl e Stasha disorientate, incapaci di comprendere perché hanno perso quel legame speciale che da sempre le caratterizzava. Ognuna ora sente su di sé dolore e colpa, non condividono più ogni cosa, perfino i pensieri non ancora espressi, Mengele insomma è riuscito a spezzare un legame che sembrava impossibile da lacerare.

In Gemelle imperfette purtroppo non finisce qui. Infatti, durante un concerto organizzato da Mengele, Pearl scompare misteriosamente, lasciando sola Stasha che continuerà a sperare che la gemella non sia morta, non sia persa per sempre, ma anche a pensare lei stessa a come sopravvivere, se mai il campo sarà liberato e se la guerra finirà.

Con lei c’è l’amico Feliks, anche lui con il fardello di un fratello morto sulle spalle, anche lui con sensi di colpa, dolori e rancori che si porterà dietro per tutta la vita. Con Stasha si trova a vagare per una Polonia che non è più la stessa, dopo la liberazione del campo di Auschwitz, un mondo che anni di guerra, bombardamenti e miseria hanno completamente trasformato. Entrambi sperano che il dottor Mengele venga catturato e giudicato per i terribili crimini che ha commesso, ed entrambi dovranno imparare a vivere in un realtà sconosciuta, in un mondo diverso da quello che avevano lasciato e in un’esistenza dove sono, irrimediabilmente, molto più soli che all’inizio.

Un libro che riporta il lettore nel campo di Auschwitz e che narra dello spietato dottor Mengele, ossessionato dai gemelli e dalla loro unicità, ma anche un libro che racconta come anche dei ragazzi hanno trovato la forza per andare avanti, ritrovando nell’amicizia lo stimolo per non mollare, anche quando tutto è cambiato per sempre.

download kindle

download libro

Archiviato in:Letteratura e Narrativa Contrassegnato con: auschwitz, gemelli, Konar, mengele, seconda guerra mondiale

Che sia cancellato il suo nome di Anouk Markovits

12 Febbraio 2016 di Lara Zavatteri Lascia un commento

In Che sia cancellato il suo nome dell’autrice Anouk Markovits si racconta la storia di tre bambini durante e dopo lo sterminio degli ebrei. Siamo in Transilvania nel 1939 quando Josef, di soli 5 anni, assiste senza poter far nulla al massacro da parte della Guardia di ferro romena della madre e della sorellina. Resta sotto il tavolo, nascosto, fino al mattino dopo la strage, quando viene trovato da Florina, la domestica cristiana.

Florina lo accoglie subito in casa sua, fingendo che sia suo figlio, cambiandogli il nome in Anghel. Per sette anni Josef-Anghel vive con la sua nuova madre, fino a che assiste al massacro di un’altra famiglia ebrea e salva una bambina. Quest’ultima è figlia di un amico del rabbino Zalman e arriverà proprio da lui, dove sarà allevata come una figlia insieme alla vera figlia della famiglia, Atara.

Le due bambine legano subito, in una famiglia ultra conservatrice dove le scritture della Torah vengono rispettate alla lettera. Crescendo, però, un po’ alla volta si allontaneranno. Per studiare i testi sacri vengono mandate in una scuola apposita, ma mentre Mila, la ragazzina salvata da Josef, si appassiona alle materie e diviene una fervente religiosa, Atara sente quel mondo starle stretto.

Mila si sposa con Josef, il ragazzino che l’aveva salvata da morte certa e si trasferisce in America. In quello stesso periodo, Atara scappa di casa, alla ricerca di una propria identità lontana da quella già tracciata per lei dalla famiglia e dalla comunità.

La spaccatura tra le due ragazze è sempre più profonda. Mila con Josef da un lato ha ritrovato la propria infanzia, rubata dalla guerra e dallo sterminio degli ebrei e costruirà la sua vita nella comunità di ebrei di Brooklin, Atara invece si sottrae agli obblighi imposti, legge libri che vengono considerati proibiti, decide da sola per la propria vita, diviene insomma l’emblema di femminista molto prima che le femministe si affaccino sul panorama della storia.

Che sia cancellato il suo nome è quindi la storia principalmente di due ragazze, Mila e Atara, di Josef che, scampato alla morte, per un periodo viene allevato come cristiano per poi tornare nella comunità ebraica, ma senza scordare la donna che l’ha allevato come una madre e racconta però anche riti e tradizioni della religione ebraica, attraverso la vita all’interno della casa del rabbino Zalman. In realtà un po’ tutti i protagonisti, compresa tutta la famiglia del rabbino che si trasferirà a Parigi, devono cercare una propria identità, nel mondo del secondo dopo guerra, ma sarà Atara a fare di questo desiderio un suo personale modo di vivere.
[alert type=”black”]Che sia cancellato il suo nome Kindle[/alert]

[alert type=”black”]Che sia cancellato il suo nome Libro[/alert]

Archiviato in:Letteratura e Narrativa Contrassegnato con: che sia cancellato il suo nome, comunità ebraica, ebrei, seconda guerra mondiale, sterminio ebrei

Liberazione di Sàndor Màrai

7 Febbraio 2016 di Andrea Roxana Pica Lascia un commento

Liberazione. È questo il titolo del romanzo dello scrittore ungherese Sandor Marai.

Ci troviamo a Budapest alla fine del 1944 e l’Armata Rossa sta per sopraggiungere. Erzsébet è una giovane donna di venticinque anni, figlia di un scienziato ricercato dai tedeschi. A causa del cognome che porta è costretta a fuggire e nascondersi dietro documenti falsi. Questa è la guerra: ti fa sentire braccato, sempre in fuga, la paura che ti toglie il respiro fino ad arrivare a fidarti di chi non conosci. A causa del conflitto Erzsébet è, infatti, costretta a murare vivo suo padre insieme ad altri fuggiaschi senza nome e senza volto.

Per tutto il romanzo possiamo seguire il flusso di pensieri di Erzsébet, sappiamo ciò che pensa, ciò che prova, ogni singola emozione, speranza e paura. Possiamo rivivere la guerra e le sue atrocità attraverso lo sguardo di questa giovane donna. Fino al momento in cui lei ed altre persone si rifugiano in uno scantinato sotterraneo. L’assedio è vicino. In quello spazio buio e stretto, dove ogni essere umano perde la propria dignità, Erzsébet convive e condivide tutto: cibo, acqua, aria, incubi e paure.

Lei, come tutti, ascoltando il frastuono delle bombe sopra le loro teste, aspetta. Che cosa? La libertà.

Solo quando l’assedio finisce Erzsébet incontra il suo primo russo; colui che avrebbe dovuto portare la liberazione. D’improvviso, occhi negli occhi, la ragazza sente una nuova emozione che non si aspettava di provare: delusione.

Il romanzo è apparentemente statico, chiuso nello spazio di una cantina e esteso nell’arco di poche settimane. Di fatto è estremamente dinamico, corre e viaggia veloce, nell’anima di Erzsébet e per noi, come per lei, il tempo si dilata, confondendo il giorno con la notte. Avvincente e mai banale è una storia che ti incatena fino all’ultima parola, lasciandoti poi con una domanda senza risposta: “e adesso?” .
[alert type=”black”]Liberazione Kindle[/alert]

[alert type=”black”]Liberazione Libro[/alert]

Archiviato in:Letteratura e Narrativa Contrassegnato con: Armata Rossa, Liberazione, Sandor Marai, seconda guerra mondiale, tedeschi

Ragazzi in guerra e nell’Olocausto

26 Settembre 2015 di Lara Zavatteri Lascia un commento

Ragazzi in guerra e nell’Olocausto a cura di Laurel Holliday, è un libro scritto da quelli che, nel periodo della seconda guerra mondiale, erano dei bambini e dei ragazzi e hanno vissuto sulla loro pelle l’orrore della guerra e il terrore dei campi di sterminio.

Non c’era solo Anne Frank, anche se per lungo tempo e anche oggi il suo diario è il simbolo della guerra vista da un’adolescente. Come si legge nel libro, pur essendo sicuramente un testo valido che racconta l’esperienza di Anne, della sua famiglia e degli altri rifugiati, tenuti nascosti nell’ex fabbrica di suo padre Otto, il diario è scritto da una ragazzina che ha vissuto nascosta, non per le strade, dove cadevano bombe e si poteva essere catturati in un attimo. Insomma, il diario di Anne è uno spaccato di quel periodo, nello specifico dell’Olanda occupata, ma non è l’unico diario e non esplora la guerra vista “faccia a faccia” considerando che visse nascosta per circa due anni, né racconta dei lager, dove finirono peraltro tutti i rifugiati e dove lei e la sorella Margot trovarono la morte ( a Bergen Belsen, nello specifico).

Solo il padre Otto si salvò ed è impossibile sapere se Anne avesse tentato di scrivere anche in quelle condizioni estreme, senza dimenticare che scrivere ma anche disegnare erano attività che nei campi, se scoperte, erano solitamente punite con la morte.

Questo testo racconta dei diari segreti di ragazzi di ogni parte d’Europa, alcuni sopravvissuti alla guerra e ai campi, alti no. Narrano la guerra vista dai ragazzi, la prigionia, le crudeltà dei nazisti nei confronti di familiari, amici, su loro stessi. I ragazzi di allora scrissero pagine per descrivere le atrocità compiute dai tedeschi, senza sapere, probabilmente, che ciò che scrivevano sarebbe diventato un documento di valore storico.

Una sopravvissuta è Janine Phillips, polacca, che scrisse un diario quando aveva 10 anni e lo recuperò molti anni dopo, grazie ad una zia, facendolo quindi tradurre in inglese. Orribile l’esperienza di Ephraim Shtenkler, ebreo polacco che, dopo la morte della madre e l’esecuzione del padre, fu costretto a vivere dai 2 ai 7 anni in un armadio, nella casa di una donna polacca cui era stato affidato proprio dal padre. Non solo quegli anni rinchiuso in uno spazio tanto angusto furono atroci (ci metterà anni a imparare a camminare correttamente) ma la donna lo maltrattò fino a quando un amico del padre lo trovò e lo portò in un orfanotrofio. Successivamente il ragazzo fu trasferito in Israele.

Ancora, la storia di Kim Malthe-Bruun di 18 anni, condannato a morte dai nazisti per aver preso parte al movimento partigiano in Danimarca, o Hannah Senssh di 17 anni, partigiana catturata dopo essersi paracadutata in Jugoslavia con membri della resistenza israeliani e inglesi.

Da leggere per conoscere tante storie di ragazzi che soffrirono durante la guerra, molti dei quali non riuscirono a diventare adulti.
[alert type=”black”]Ragazzi in guerra e nell’Olocausto Libro[/alert]

Archiviato in:Storia Contrassegnato con: anne frank, bambini ebrei, diari seconda guerra mondiale, ebrei, guerra, Olocausto, seconda guerra mondiale

Nelle tenebre di Norimberga

7 Agosto 2015 di Lara Zavatteri Lascia un commento

Nelle tenebre di Norimberga di G.M. Gilbert si affronta uno degli episodi più discussi del secondo dopoguerra, ovvero il processo tenutosi appunto a Norimberga ironia del caso il luogo dei raduni faraonici di Hitler e dei suoi contro alcuni dei criminali nazisti.

Solo alcuni, perché in taluni casi si erano suicidati, come Goebbels, la moglie Magda e i figli (avvelenati dalla stessa madre perché non fossero costretti a vivere in una Germania senza il Führer) nel bunker di Hitler, altri erano fuggiti, come Adolf Eichmann che sarà rintracciato però negli anni Sessanta in Sudamerica e processato, altri ancora sono riusciti a far perdere per sempre le loro tracce come Mengele.

Tra coloro che sono stati alla sbarra, Albert Speer, l’architetto di Hitler, Goering, suo braccio destro fin quando cadde in disgrazia e fu accusato dallo stesso capo del Reich di tradimento, Hoess, a capo del campo di concentramento di Auschwitz, Frank, governatore della Polonia, Doenitz, l’ammiraglio che Hitler aveva nominato suo successore prima di suicidarsi, ed altri.

A raccontare la loro detenzione, i loro pensieri, le loro idee, oltre a dar conto dei loro comportamenti in sede di processo e una volta appresa la sentenza, è G.M. Gilbert, lo psicologo americano che seguì i 23 criminali nazisti e che appuntò visite, considerazioni, test su un taccuino che poi divenne un libro.

Il più borioso, come difatti si può vedere nelle immagini e nei filmati del processo, è senza dubbio Hermann Goering anche se afferma di aver solo obbedito agli ordini e di non sapere nulla delle atrocità perpetrate nei confronti degli ebrei nei campi. Un modus operandi che sarà seguito un po’ da tutti, convinti che solo per il fatto di obbedire ad un ordine la morale del singolo potesse essere annientata, come se non avessero mai posseduto una coscienza prima di un cervello pronto ad ubbidire.

Forse l’unico fuori dal coro è Hoess, comandante del campo di Auschwitz, catturato dopo gli altri. Lui non può dire di non sapere ed anzi si dilunga sulle metodologie utilizzate per uccidere anche 10 mila persone al giorno grazie alle camere a gas, davanti allo psicologo che, pur attonito, tutto annota, perché non vada perso. Hoess parla in modo neutrale, come se il suo incarico fosse stata normale routine, e ammette che solo con il suicidio di Hitler ha pensato che avrebbe potuto essere arrestato e giustiziato per i suoi crimini (lui non li chiama mai in questo modo, tuttavia).

Tra chi è convinto di poter dimostrare la propria innocenza, chi si sente già condannato e chi ha perso la memoria, come Hess, anche se in realtà non si appurò mai del tutto se fosse amnesia vera o presunta, il processo si avvia alla conclusione. Lo psicologo scrive sensazioni di ognuno, quando ormai la fine è giunta.

Completa il libro una cronologia sull’ascesa e la caduta della Germania nazista.

[alert type=”black”]Nelle tenebre di Norimberga Libro[/alert]

Archiviato in:Storia Contrassegnato con: campi concentramento, criminali nazisti, hitler, nazismo, nazisti, nelle tenebre di norimberga, processo norimberga, seconda guerra mondiale

  • « Vai alla pagina precedente
  • Vai alla pagina 1
  • Vai alla pagina 2
  • Vai alla pagina 3
  • Vai alla pagina 4
  • Vai alla pagina successiva »

Barra laterale primaria

Benvenuto su Libri PDF

Libri PDF 

abbiamo recensito oltre 1600 libri in pdf.

 

Libri PDF 

*Libripdf.com rispetta il copyright. Dal nostro sito non è possibile scaricare libri.

Seguici

  • telegram

Cerca un libro o un autore

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
  • Contatti
  • Condizioni Generali
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Redazione
Copyright © 2023 Libripdf.com
In qualità di Affiliato Amazon ricevo un guadagno dagli acquisti idonei
Tutti i siti esterni non fanno parte di Libri Pdf e non ci assumiamo nessuna responsabilità.