Il buio oltre la siepe

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Il Buio oltre la Siepe: la recensione
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Articolo aggiornato giorno 1 Ottobre 2020

Il buio oltre la siepe è un romanzo della scrittrice statunitense Harper Lee, pubblicato nel 1960; il successo riscontrato fu immediato, nello stesso anno la scrittrice vinse il premio Pulitzer e pochi anni dopo nel 1962 fu tratto l’omonimo film vincitore di tre premi Oscar.

Il Buio oltre la Siepe: la recensione

Primi anni ’30, nella piccola città di Maycomb, nel profondo sud degli Stati Uniti d’America, vive l’avvocato Atticus Finch, che rimasto vedevo, deve occuparsi dei suoi due figli: Jean Louise, chiamata Scout e Jeremy, per tutti Jem. La voce narrante è quella della piccola Scout, che ci racconta le sue giornate passate a bighellonare con il fratello e l’amico Dill (in cui si rivede l’amico d’infanzia della scrittrice, Truman Capote). La storia che sconvolge queste spensierate giornate è quella di Tom Robinson, un negro che è ingiustamente accusato di violenza sessuale ad una ragazza bianca e che sarà difeso proprio da Atticus. Per i giovani protagonisti di questo romanzo si aprono le porte di una realtà che spesso ai bambini è sconosciuta, perché per loro non ha importanza il colore della pelle, ma saranno costretti a fare i conti con l’ignoranza e i pregiudizi dei loro concittadini.

Il titolo scelto per la traduzione italiana è una metafora usata da Scout: “il buio oltre la siepe è ciò che è sconosciuto pur essendo vicino”, in riferimento al vicino di casa dei Finch, Boo Radley, che pur non essendo mai stato visto dai ragazzi incute loro timore. Il titolo originale del romanzo invece è To kill a Mockingbird (Uccidere un usignolo): uccidere un usignolo, cioè un uccello innocuo e che emette un canto sublime, è considerato un grave peccato ed è paragonato al caso ingiusto del povero Tom Robinson.

Nel 2007 l’autrice è stata premiata con la più alta onorificenza civile statunitense, la Medaglia presidenziale della libertà, per questo romanzo che secondo la motivazione del premio: “Ha influenzato il carattere del nostro paese in meglio. È stato un dono per il mondo intero. Come modello di buona scrittura e sensibilità umana, questo libro verrà letto e studiato per sempre”. Il romanzo è stato inoltre consigliato dal presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama, contro ogni razzismo e discriminazione.

Un libro che tratta tematiche, purtroppo, ancora oggi attuali e che dovrebbe essere letto come promemoria per ricordarsi di essere sempre disponibili al confronto e al dialogo, perché troppo spesso si ha paura del buio inutilmente.