Elisabetta e il conte di Essex

Articolo aggiornato giorno 6 Marzo 2016

Elisabetta I, ultima regina della famiglia Tudor, è ricordata per aver guidato per lunghi anni la sua nazione, l’Inghilterra, sovvertendo le regole fino a quel momento imposte che volevano anche una regina per forza moglie e madre. Elisabetta, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, salì al trono dopo il fratello Edoardo, morto in giovane età, e della sorella Maria, fervente cattolica (Elisabetta era invece convinta protestante) e nonostante i numerosi pretendenti non volle mai sposarsi anche per non dover dividere o peggio ancora cedere del tutto il potere con il presunto consorte.

Questa decisione non le impedirà di amare diversi uomini, l’ultimo dei quali sarà per l’appunto il conte di Essex. Giovanissimo, le viene presentato da uno degli spasimanti della regina, Robert Dudley e alla morte di quest’ultimo Elisabetta ne diventerà la protettrice. Sotto gli occhi della Corte sbigottita il conte di Essex, ventenne, inizia ad accumulare ricchezze e a farsi un nome a Londra esclusivamente per la conoscenza della regina, non certo per meriti personali.

Per conto suo Elisabetta se ne invaghisce, anche se fra i due la differenza d’età è notevole (lei ha superato i cinquant’anni, lui da poco i venti), tuttavia la regina se ne infischia, anche se non si sa realmente fino a che punto si sia spinta la loro relazione, se sia stato un amore platonico oppure qualcosa di più. Essex cerca di ricambiarla ma al contempo cospira contro di lei. Assetato di potere, con un manipolo di fedelissimi ordisce un piano per rovesciare la monarchia e quindi la stessa Elisabetta, ma sarà scoperto e ne subirà le conseguenze.

Con un miscuglio di rabbia e delusione e l’antico affetto che lo legava a lui, Elisabetta firma la sua condanna a morte che avverrà per decapitazione. Termina in questo modo brutale una storia d’amore che certamente segnò profondamente la vita dell’ultima dei Tudor.
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