Ti amo ma non posso di Cecile Bertod

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Ti amo ma non posso, di Cecile Bertod (italianissima, il suo vero nome è Annalisa Ramundo, vive a Napoli dove tra un libro e l’altro fa la restauratrice) è  un’opera di narrativa divertente e scorrevole per chi vuole leggere qualcosa senza troppo impegnarsi.

Ti Amo ma non posso: la trama

Samantha Preston, Sam, è una ragazza di 26 anni  che lavora al Chronicle da 4, aspettando invano un avanzamento di carriera e un minimo di riconoscimento dei suoi meriti (viene infatti continuamente sfruttata dai colleghi, complice la sua autostima che definire bassa è un eufemismo). Oltretutto è segretamente innamorata del caporedattore  del giornale nonchè playboy accanito   Dave Callaghan, che ovviamente è interessato a tutt’altro tipo di donna, del tipo modella, tanto per intenderci.

ti amo ma non posso retro


Come in ogni storia d’amore non corrisposto che si rispetti, alla fine quando lui si accorgerà che  lei  non è solo una timida, goffa e formosa collaboratrice? Quando entrerà in scena l’altro,  che la guarderà con gli  occhi dell’amore vedendola, e rendendola, bellissima. Infatti durante un concorso di bellezza per donne curvy, il Beautiful Curvy, dove i due sono stati inviati per scrivere un articolo, Al, che lavora nello staff, nota Sam e la inserisce nel concorso, cambiando per sempre il corso degli eventi.

Libro piacevolissimo, scritto in un’alternanza tra prima persona (Sam) e terza, che tratta una tematica sempre attuale  per noi donne: l’accettazione del nostro corpo così com’è, senza farsi influenzare (o deprimere) dalle mode del momento. Molte si riconosceranno nella scena iniziale in cui lei cerca di infilarsi un paio di jeans (che ricorda un pò Bridget Jones), o nella riflessione sull’inutilità delle varie diete proposte dai giornali:

No, non è disfattismo congenito ma la  diretta conseguenza del fallimento dell’ennesima dieta dichiarata infallibile da “Vogue“, quella del limone, provata l’anno scorso dopo la rottura definitiva con la 44. Sembrava la volta buona ma non ho perso neanche un grammo e ho buttato 400 dollari per la serra da giardino e altri 200 tra medico e antispastico. In compenso ora mia madre coltiva fragole in dicembre e nel frigo non manca mai la cheescake. “

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Nunzia Senatore
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