L’assassino di George Simenon

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Articolo aggiornato giorno 9 Marzo 2016

L’Assassino è il romanzo giovanile di Georges Simenon edito nel 1937 e pubblicato in Italia nel 2011 da Adelphi.
Il romanzo di 153 pagine è ambientato a Sneek, sorniona e pettegola città della Frisia Olandese;
proprio qui abita Hans Kuperus, stimatissimo e rispettabilissimo dottore 47enne, dalla vita precisa e ordinata, che vive seguendo la strada comune e già segnata.
Visita i pazienti, accontenta i piccoli desideri della moglie, si concede qualche partita al biliardo, a cadenza regolare si reca ad Amsterdam per assistere a convegni medici;
così intento a seguire senza esitazioni quel tram tram quotidiano plasmato sui pregiudizi piccolo-borghesi da non dare più valore al senso di insoddisfazione che si cela dietro ogni sua gesta.

Almeno fino alla scoperta che sua moglie lo tradiva!
E con chi? Proprio con il signor de Shutter! Ricco dongiovanni col privilegio di essere “l’unico abitante di Sneek cui fosse concessa una cattiva reputazione.”
Una doppia tragedia che rasenta irrimediabilmente gli equilibri psichici del protagonista conducendolo a percorsi mentali fino ad allora sconosciuti ed inconcepibili; fino, appunto, a decidere di ucciderli entrambi. Trasformandosi in un assassino. L’assassino di George Simenon.

Ora che è libero dalla moglie, libero dall’amante che lo aveva reso cornuto pubblicamente, al posto dei laconici recinti in cui era rinchiusa la sua quotidianità dovrebbe esserci la libertà più sfrenata. Oppure no? Perché forse liberarsi dalla ragnatela delle convenzioni sociali non è cosa così scontata.
Lui stesso sa che l’opinione pubblica lo considera colpevole ma in assenza di prove certe nessuno può accusarlo ufficialmente. Questa è libertà? Basterà poco per rendersi conto che quella non lo è affatto. Kuperus di giorno in giorno vede aumentare in lui l’ossessionante curiosità su quel che gli altri pensano di lui. E li guarda sospettoso in cerca di conferme che loro sanno che è lui il colpevole! Nessuno dice niente ma la solitudine aumenta e a poco a poco si crea un vuoto attorno a lui, che può trovare una grottesca consolazione solo nelle prossemiche mascherate a cui è costretto davanti a compaesani ed amici:
È allora che si fa provocatorio, sfida amici e conoscenti come volesse fare una confessione pubblica o come volesse farsi accusare finalmente pubblicamente. Negli ultimi capitoli si assiste al lento inabissarsi del dottore in una prigione che lui stesso si è costruito rendendo il romanzo intensamente introspettivo.
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