Articolo aggiornato giorno 5 Marzo 2016
Giovanna (Jeanne è il nome francese) d’Arco è stata, praticamente fin da subito dopo la sua morte sul rogo, oggetto di leggende, dicerie, ma anche studi sulla sua figura. La giovane giunta da un piccolo villaggio per aiutare il Delfino di Francia, Carlo di Valois, a diventare finalmente re infliggendo dure sconfitte agli inglesi durante la Guerra dei Cent’anni, chi era in realtà? S’interroga su questo e su altri misteri l’autrice de “Il fuoco di Jeanne”, Marta Morazzoni, sulla scia che da sempre esercita questo personaggio storico.
Forse perché sembra incredibile che una ragazzina povera e analfabeta, con il solo supporto della Fede, sia giunta al cospetto del Delfino e abbia poi guidato il suo esercito, da secoli ci si domanda quale fosse la sua vera storia. Lo fa anche l’autrice in questo libro, partendo dalla sua infanzia che si crede passata nel villaggio di Domremy, ma potrebbe essere stato anche un altro luogo, come la città di Parigi. Chi era Giovanna, come ha vissuto? Era davvero una povera fanciulla oppure aveva nobili natali, tali da farla arrivare tranquillamente fino alla corte del Delfino?
Una delle leggende sorte dopo la morte di Giovanna fu che mentre la pira del rogo si spegneva fu ritrovato intatto il suo cuore. Leggenda, verità? Il libro s’interroga anche per scoprire quanto di vero ci possa esssere sulla presunta santità della giovane. Al contrario, ci fu chi, invece, vide in lei uno strumento non dei santi, come lei affermava di essere (in particolare mandata dalle sante Margherita, Caterina e da San Michele) ma del diavolo. Addirittura, il libro si spinge oltre, cercando di comprendere se davvero Giovanna-Jeanne sia morta sul rogo oppure se tutto ciò le sia stato risparmiato.
Dubbi, supposizioni, curiosità per saperne di più su Giovanna, ma anche per interrogarsi sulla sua figura enigmatica, ma che continua ad affascinare anche a distanza di tanti secoli.
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