Non son degno di tre

Articolo aggiornato giorno 7 Marzo 2016

Lui è un trentenne, insegnante, sposato da alcuni anni. Tiene un diario dove annota frustrazioni e paure (tante) tra cui quella principale, cioè diventare padre. Come un novello Bridget Jones (ma all’inizio lei era single e ben lontana da tali paturnie) Harry sfoga il terrore di doversi occupare di un bambino mentre la moglie Emily lo tartassa per averne uno.

Non contenta, coinvolge anche gruppi di amici e conoscenti, tutti figli-muniti, per convincere Harry che avere un figlio è forse faticoso, ma ne vale certamente la pena. Harry, preso dalle sue fobie, angosciato perché non sa più che fare, ad un certo punto non ha più scelta. Come nulla fosse una sera Emily gli rivela che, in realtà, lei già da qualche settimana è incinta e che ha organizzato tutte quelle scene solo per abituarlo all’idea.

Harry si vede scorrere davanti tutta la vita, immagina di avere una crisi di mezza età (ha 32 anni!) e si rende conto che ormai è cosa fatta. Mentre Emily sfarfalla per le stanze per la felicità, Harry è preso da terrori vari e non sa bene come sarà la sua vita durante la gravidanza (già aveva notato strani comportamenti nella moglie) e dopo, soprattutto dopo.

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Dal principio Harry annota i suoi pensieri e ciò che accade nella sua realtà in un diario che se da un lato mette in luce come pensano gli uomini in questa circostanza e in altre, dall’altra lo aiuta a comprendere meglio se stesso e a mettere da parte, poco alla volta, le sue paure, cercando di affrontare il suo nuovo ruolo. Divertente e ironico, proprio perché la vicenda è narrata dal punto di vista di un uomo, Non son degno di tre racconta la storia di una nuova famiglia alle prese con le difficoltà di tutti i giorni, con i dubbi di chi sta per diventare genitore.
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