Il sussurro del fuoco di Anya Bergman

Contenuto:

Il sussurro del fuoco: recensione
Il sussurro del fuoco libro
Il sussurro del fuoco kindle
Accedi alla libreria
Accedi alla libreria Audio

Articolo aggiornato giorno 27 Marzo 2024

Il sussurro del fuoco di Anya Bergman è un libro uscito a giugno per Nord. Ha 464 pagine, formato cartaceo o ebook.

Il sussurro del fuoco: recensione

In Il sussurro del fuoco di Anya Bergman veniamo trasportati nella Norvegia del Seicento. Come un po’ dappertutto, proprio il Seicento sarà l’epoca in cui maggiormente le donne saranno additate come streghe, come accade alle protagoniste del libro.

Donne che hanno magari scelto di vivere con l’uomo sbagliato, che magari hanno conoscenze delle erbe, oppure che hanno una cultura. Tutto questo, in base a sole calunnie della gente, può portare ad essere imprigionate nella fortezza su un’isola fredda e dimenticata, in una prigione in cui molte donne definite streghe possono uscire solo con la morte. Le protagoniste de “Il sussurro del fuoco” di Anya Bergman sono donne molto diverse fra loro.

La prima è Anna, la figlia del medico di corte. È una donna colta, sa leggere e conosce bene le erbe, ma non sa cosa l’aspetta in quell’isola, se non paura per la sua sorte. Di ceto elevato, si aspetta di essere trattata con rispetto, per questo quando invece capisce che nessuno lo farà resta sconvolta. In quella fortezza dove le donne vengono torturate e uccise perché chiamate streghe si trova anche la madre di Ingeborg, vedova di un pescatore, che purtroppo si è innamorata dell’uomo sbagliato.

La figlia, Ingeborg, sa che la madre non è una strega e dopo aver patito mille sofferenze, tra cui la morte del padre e del fratello, oltre alla fame, decide che sarà anche lei nella fortezza, perché deve a tutti i costi salvare sua madre. In “Il sussurro del fuoco” di Anya Bergman tre donne differenti tra loro si ribelleranno al loro destino, alla società che vede in ogni donna una potenziale strega, a coloro che le detengono prigioniere sperando, con mille torture, di farle confessare.

Vogliono vivere, vogliono andarsene da lì, salvarsi. Perché essere donne non può essere una colpa, perché unendo le loro forze, forse, ce la faranno non solo a lasciare la prigione, ma a scardinare anche le assurde superstizioni della gente e della società che continua a mandare a morte donne innocenti credute streghe.

Un bel romanzo nordico che racconta le vicende di queste donne e getta uno sguardo sul Seicento e la terribile fine che fecero molte donne considerate erroneamente streghe.