Articolo aggiornato giorno 10 Marzo 2016
La prima guerra mondiale, insieme a due ragazzi che la combatterono, è la terza protagonista di questo romanzo dell’autore Pierre Lemaitre, una guerra che devasta entrambi e che cambia per sempre le loro vite.
Il romanzo inizia quando la guerra sta per terminare, nel 1918, a novembre. Albert, un contabile che odia il suo lavoro, come tutti gli altri soldati ascolta le voci sulla fine della guerra, ma non osa crederci. Troppo bello essere vivi, poter tornare a casa, troppo per lasciarsi andare a speranze che, forse, non sono realtà.
Da un lato Albert vede chi, come lui, se la notizia della fine del conflitto fosse vera attenderebbe pacifico, senza più sparare sui tedeschi, senza continuare quella carneficina, piuttosto aspettando la pace scrivendo lettere, riflettendo. Dall’altra vede invece altri che vorrebbero continuare le ostilità, magari vendicando qualche morte. Anche Albert ne ha visti tanti morire, in quegli anni di guerra. Ha visto l’orrore delle trincee, ha sentito il sibilo dei proiettili.
Sa che i proiettili dei tedeschi non sono molli tanto da spiaccicarsi sulle uniformi, come i soldati dicevano ridendo all’inizio, ma sono invece armi potenti che in anni di conflitto hanno fatto milioni di morti. Il 2 novembre, giorno dei morti, Albert sta meditando su tutto questo quando la morte lo prende. O meglio, tenta di prenderlo. Che ironia, morire proprio alla fine di tutto, quando si è sopravvissuti all’orrore! Albert vede passargli davanti tutta la vita, o almeno alcuni momenti, sa che non vivrà a lungo.
Mentre si trova avvolto in una sorta di torpore, anche un altro ragazzo, diverso da lui per estrazione sociale (è figlio di una famiglia molto ricca), Edouard, rimane a sua volta ferito ma riesce a capire che deve aiutare Albert, o moriranno entrambi. Facendo appello alle sue forze Edouard riesce nell’impresa ed entrambi sopravvivono a quella giornata e riescono a vedere l’agognata fine della guerra.
La vita dopo la prima guerra mondiale, però, non è più la stessa per loro. Tornano a casa, alle loro vite, ma qualcosa si è spezzato, non è più uguale. Loro stesso, superstiti da quel conflitto, vengono emarginati dalla società, quasi fossero dei reietti. Albert ed Edouard stentano a capire come riprendere in mano le loro esistenze, fino a che decidono di escogitare un modo per avere la loro rivincita, anche se questo vuole dire architettare una gigantesca truffa ai danni del loro Paese.
Un romanzo che è la storia di un’amicizia, ma che fa riflettere su qualcosa accaduto davvero, ovvero su come spesso, e anche alla fine della prima guerra mondiale, ci si ricordò dei morti sul campo di battaglia, dimenticandosi invece dei vivi, spesso lasciati soli e allo sbando.
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