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oriana fallaci

Oriana Fallaci in New York

1 Luglio 2015 di Lara Zavatteri Lascia un commento

Oriana Fallaci in New York, una storia d’orgoglio è un ritratto inedito della giornalista e scrittrice italiana fornito dall’autore, Gianni Minischetti, fotografo e giornalista, che incontrò per la prima volta la Fallaci durante la Guerra del Golfo e le restò sempre amico.

Il testo, disponibile in ebook o in formato libro cartaceo, vuole tracciare un profilo inedito della giornalista e scrittrice toscana, giramondo che fu in prima linea in molti degli eventi che hanno caratterizzato il Ventesimo secolo, oltre all’evento tragico che inaugurò il Ventunesimo, ovvero il crollo delle Torri Gemelle a New York.

Questa città divenne il rifugio di Oriana Fallaci, che dopo aver scritto di guerre-in particolare quella del Vietnam-, dello sbarco dell’uomo sulla Luna, aver intervistato le più grandi personalità del Novecento, ad un certo punto decide di dedicarsi alla letteratura, di defilarsi dalle scene e scrivere un libro che sarà pubblicato postumo, ovvero “Un cappello pieno di ciliege”.

Oriana è a New York nel settembre del 2001 e vive in prima persona il dramma del crollo delle Torri. Inizia a scrivere di getto e da quei primi articoli, peraltro lunghissimi, nasceranno libri come “La rabbia e l’orgoglio” e “La forza della ragione”. New York è stata ferita e lei scrive, abbandonando il libro sulla sua famiglia cui aveva dedicato anni di ricerche e di studi, anche se, come detto, il libro sarà pubblicato dopo la sua morte.

In questo libro si trovano immagini di un’Oriana che con New York ha un rapporto unico, all’inizio fatto di incredulità e quasi odio per molte delle sue caratteristiche, in seguito una città che sarà per lei un porto sicuro negli ultimi anni della sua vita.

Un libro che regala immagini inedite della scrittrice, scattate nella sua casa e in giro per la città, quando ancora le Torri esistevano. Oriana che sembra più ironica, più divertente, forse anche più rilassata del solito, in una casa che forse ha amato quasi quanto quella in Toscana, dove tornava di frequente. Forse, perché il rapporto con la sua Toscana è sempre stato strettissimo e, come confessava lei in un libro, ci tornava più spesso di quanto la gente credesse.

Un libro che parla di Oriana e di Oriana con New York, soprattutto un modo per scoprire sfaccettature diverse del carattere della Fallaci in questo che fu l’ultimo servizio fotografico che accettò di fare, prima di non regalare più nessuna immagini di se stessa. Da non perdere.
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Oriana Fallaci: Moriro in piedi

11 Aprile 2015 di Lara Zavatteri Lascia un commento

Moriro in piedi un libro per conoscere Oriana Fallaci, anche certi aspetti della scrittrice e giornalista che raramente lasciava intravedere. Una sorta di testamento, non scritto da lei ma da un amico, lo scrittore Riccardo Nencini, che qui la racconta, anche se in realtà è ancora Oriana a raccontare, a parlare di sé stessa.

Da amico, l’autore va a trovarla un’ultima volta, prima che il cancro con cui la scrittrice toscana ha combattuto coraggiosamente per decenni-ripresentatosi poi nel periodo in cui scrisse La rabbia e l’orgoglio- la distrugga, quel cancro che per tutta la sua vita la Fallaci ha chiamato “L’Alieno”, perché consapevole che dire cancro alla gente fa paura, la allontana, così lei lo chiamava l’Alieno. Prima che l’Alieno la portasse via, Oriana ha fatto in tempo a parlare con l’amico della sua vita, sia quella privata sia quella pubblica di giornalista e scrittrice.

Dalla sua infanzia vissuta come piccola staffetta partigiana a Firenze fino alla decisione di dedicarsi alla scrittura, Oriana fu una donna fuori dal comune in un’epoca in cui il femminismo era ancora di là da venire. Fu una donna capace di sostenere le sue scelte, come quella di scrivere. In pratica non esistevano giornaliste, all’epoca della Fallaci, ma solo colleghi uomini. Quando poi decise di fare l’inviata di guerra, fu la prima anche in quello. Ma è forse nella scrittura dei libri che si ritrova la parte più vera dell’autrice, in quei libri in cui mette sempre un po’ di se stessa, ritrovandosi, come scrisse lei in un libro “più a suo agio nella solitudine della letteratura” piuttosto che nel giornalismo.

Con Nencini Oriana, pur sfinita dalla malattia, resta sempre la stessa, schietta, onesta, brusca a volte, su tutti i temi di cui ha parlato nel corso della sua vita e su momenti che l’hanno vista protagonista nei tanti teatri di guerra.

Un libro appunto per conoscere più da vicino Oriana Fallaci, a volte anche del tutto inedita, differente da come siamo abituati a ricordarla ma combattiva fino all’ultimo. Moriro in piedi è un riferimento ad una frase scritta in un altro libro della scrittrice, in cui per l’appunto lei stessa descrive, secondo lei, come morirà, in piedi come la scrittrice di Cime Tempestose, Emily Brontë.

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Oriana Fallaci in parole e immagini

21 Febbraio 2015 di Lara Zavatteri Lascia un commento

Dopo la fiction andata in onda su Rai 1 dedicata alla vita della giornalista e scrittrice fiorentina Oriana Fallaci, ecco un bel libro per conoscerla più da vicino. Oriana Fallaci in parole e immagini, curato dal nipote della scrittrice, Edoardo Perazzi, permette di addentrarsi nella vita, anche più privata, della Fallaci.

Si sa che Oriana visse di contraddizioni. La prima, quella di odiare i giornalisti e le loro domande, lei stessa che per decenni fu giornalista, e il rifiuto di farsi intervistare per molto tempo. Poi, la maniacalità con cui difese il suo privato, pur essendo con i suoi scritti diventata un personaggio pubblico. Sapeva insomma di essere conosciuta per i suoi scritti, prima come reporter e poi come scrittrice, eppure ha sempre voluto mantenere un estremo riserbo sulla sua vita, tranne ciò che traspare e che lei stessa racconta nei suoi libri.

Questo testo da un lato ne racconta la vita e la carriera, dall’altro affronta l’Oriana più intima, nascosta e meno conosciuta al grande pubblico. Nata nel 1929, fu una giovanissima staffetta partigiana durante la seconda guerra mondiale. In seguito pensò di iscriversi a Medicina, facoltà che lascerà poi per mancanza di soldi, ma la curiosità per la scienza non l’ha mai abbandonata, basti pensare a come descrive certi passaggi del libro “Se il sole muore” dedicato agli astronauti che si apprestavano, negli anni Sessanta, a sbarcare sulla Luna.

Oriana fu una donna reporter quando ancora non c’erano donne reporter, impegnata sui fronti più pericolosi, come la guerra in Vietnam, ma anche spietata intervistatrice della gente di cinema e dei “grandi della Terra”, di cui risulta spesso un ritratto ben poco lusinghiero. Ritiratasi a New York, tornò alla ribalta della cronaca nel 2001, con l’attentato alle Torri Gemelle che raccontò in prima persona.

Questo libro racconta anche Oriana nei suoi momenti in famiglia, i suoi oggetti più cari, il suo stile, le sue frasi più celebri. Sono forse le immagini, molte delle quali inedite, a raccontarla meglio. Un libro da non perdere per conoscere meglio una grande donna.
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Oriana Fallaci, Viaggio in America

1 Febbraio 2015 di Lara Zavatteri Lascia un commento

L’America vista da un’italiana che decide di viverci, per la prima volta, negli anni Sessanta. L’America con il suo bello e il suo brutto, le sue assurdità e le sue comodità, tutto questo è il libro postumo Viaggio in America della scrittrice e giornalista Oriana Fallaci, scomparsa nel 2006.

Si tratta di una raccolta di articoli che la Fallaci scrisse per il settimanale L’Europeo dal 1964, anno in cui la Fallaci decise di mettere radici a New York. Fin da subito la metropoli le appare come qualcosa di infernale, come la definisce lei. Oltre alle aggressioni, ai furti , agli omicidi, si stupisce della facilità con cui è possibile comprare un’arma, che arriva per posta come fosse una normale spedizione.

Oriana racconta New York anche attraverso i personaggi che incontra: l’ex marito di Liz Taylor, che le appare come un ragazzino e le racconta che non intende rinunciare alla bambina che ha adottato, narra la campagna di colui che vuole diventare il nuovo sindaco di New York, John Lindsay, tanto simile a quel John Kennedy nella fisionomia e nei modi, quel JFK ucciso solamente un anno prima a Dallas.

Menziona anche Robert Kennedy, ed è strano come parli di lui e delle elezioni del 1972 che secondo Oriana vedranno protagonista “Bob” oppure Ted Kennedy. Strano perché, in quel 1964, ancora non poteva sapere che solo quattro anni dopo anche Bob Kennedy sarebbe stato assassinato.

Ritornano anche alcuni personaggi de “Se il sole muore”, libro in cui la Fallaci raccontava la vita e le esperienze degli astronauti addestrati ad andare sulla Luna. Oriana rivede alcuni fra i suoi amici che sembrano cambiati sia esteriormente sia perché stavolta lei li incontra nella loro dimensione familiare, mentre prima li conobbe solo nel centro in cui si addestravano.

Un’America che all’inizio non le piace, ma che alla fine riuscirà a sedurla, tanto che prenderà casa definitivamente in quella città. Sarà lì anche nel 2001, quando raccontò il drammatico crollo delle Torri Gemelle.
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[alert type=”black”]Viaggio in america Libro[/alert]

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Libri di Oriana Fallaci

19 Giugno 2014 di Lara Zavatteri Lascia un commento

Oriana Fallaci è stata una giornalista e scrittrice italiana famosa per molti libri da lei pubblicati. Tra i più conosciuti “La rabbia e l’orgoglio”, un testo nato a seguito dell’attentato alle Torri gemelle di New York nel 2001. La Fallaci viveva proprio a New York e visse minuto per minuto quei terribili momenti, raccontandoli poi in un lungo articolo pubblicato in Italia. Dall’articolo la scrittrice sviluppò ulteriormente altri temi, dando vita al libro. Si parla delle Torri gemelle, di ciò che accadde durante e dopo, della necessità dell’Occidente di essere consapevole di come concetti come democrazia e libertà siano sconosciuti in alcune parti del mondo, come quelle sotto il regime islamico.

Dopo questo seguirà il libro “La forza della ragione” quindi “L’apocalisse”, mentre postumo sarà pubblicato “Un cappello pieno di ciliege”. Tra i libri della Fallaci anche “Lettera a un bambino mai nato” che all’epoca della pubblicazione suscitò grandi discussioni. Si tratta di un libro in cui una futura madre scrive rivolgendosi a suo figlio, spiegando il bello e il brutto del mondo e che cosa dovrà affrontare una volta nato, specialmente se sarà una femmina.

“Un uomo” invece ripercorre la vita di Alekos Panagulis, eroe della resistenza greca contro il regime dei colonnelli, assassinato nel 1976. Alekos fu il grande amore della Fallaci e il libro parte proprio dal loro incontro, per un’intervista al momento della scarcerazione di Panagulis, fino alla sua morte, passando attraverso idee, spunti, attività e sogni di un uomo.

“Penelope alla guerra” racconta invece la storia di una ragazza che in anni in cui scrivere era ancora dominio prettamente maschile (è quindi un alter ego della Fallaci) coltiva il sogno di riuscire a sfondare, ad affermarsi “anche se” donna. Anziché il mito di Penelope che nulla fa se non intessere una tela e attendere un uomo, cioè Ulisse, qui la protagonista non aspetta nessuno e si fa strada da sola come fece per tutta la vita Oriana Fallaci.
[alert type=”black”]Penelope Alla Guerra Formato Kindle[/alert]

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[alert type=”black”]Un Uomo Formato Kindle[/alert]

[alert type=”black”]Un Uomo Formato Libro[/alert]

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Un cappello pieno di ciliege

20 Marzo 2014 di Lara Zavatteri Lascia un commento

Libro postumo della giornalista e scrittrice fiorentina Oriana Fallaci, il libro ripercorre la vita e le esperienze vissute dagli antenati dell’autrice, dal Diciottesimo secolo fino, all’incirca, alla fine del Diciannovesimo. Il libro narra le storie di diversi rami della famiglia che in momenti differenti si trovano ad affrontare la povertà, la perdita, ma anche la popolarità e una vita avventurosa. Così se per le prime parti del libro i protagonisti sono contadini che cercano di risollevarsi da un destino fatto di fatica e stenti, in seguito si arriva a narrare degli antenati che solcarono i mari a bordi dei velieri e si giunge alla Torino del 1800 con una storia d’amore che porta alla nascita di Anastasia, bisnonna della Fallaci.

Dopo le fatiche dei contadini, il dolore per chi è morto in mare si apre un lungo capitolo dedicato alla bellezza e al ricordo di un’epoca fortunata per l’antenata della Fallaci. Cresciuta da una zia, Anastasia vive a Torino e diventa una ballerina del Teatro Regio. È bella, anzi bellissima, fuori dal comune anche per i tratti da slava, essendo che il padre era un polacco. La notano in molti, tra cui il re e molti personaggi importanti che abitualmente frequentano il Regio. Con uno di questi personaggi famosi ha una relazione clandestina ed avrà una figlia, Giacoma, nonna di Oriana, ma il libro non svela chi sia il padre della bambina.

Anastasia, giovanissima, affida la bambina ad un convento a Cesena e parte per l’America. Qui conoscerà la vita avventurosa tra corse per sfuggire agli indiani e il gioco d’azzardo, accumulando una fortuna gestendo una casa da gioco. Anni più tardi tonerà a Cesena per ritrovare la figlia e cercare di recuperare il rapporto con lei. Insieme a Giacoma conoscerà anche un uomo, giovane e attratto dalla bella Anastasia che sarà colui che dividerà madre e figlia fino a che Anastasia deciderà di sacrificarsi per il bene della ragazza.
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