Oggetti di Reato di Patricia Cornwell

Contenuto:

Oggetti di Reato: la recensione
Oggetti di Reato kindle
Oggetti di Reato libro
Oggetti di Reato pdf

Articolo aggiornato giorno 8 Luglio 2018

Nel 1991 Patricia Cornwell con Oggetti di Reato firma il secondo capitolo di quella che sarebbe diventata negli anni la fortunatissima serie Key Scarpetta. Il libro è pubblicato 1992 da Arnoldo Mondadori Editore.

Oggetti di Reato: la recensione

Beryl Madison viene trovata brutalmente uccisa nel suo appartamento. Da tempo in fuga, perseguitata da segreti che non si possono rivelare, aveva trovato rifugio a Key West, nell’assolata costa atlantica della Florida, protetta da una comunità che le si era subito stretta attorno, quasi spontaneamente. Ciò da cui stava fuggendo, però, non era semplice dal lasciarsi alle spalle e alla fine l’ha trovata.

Beryl Madison compie il suo ultimo viaggio sul tavolo dell’obitorio dove lavora Kay Scarpetta, famosa anatomopatologa, che viene incaricata di eseguire l’autopsia e ricostruire le cause della morte. Kay si rende però subito conto che l’omicidio di Beryl non ha cause futili, ma affonda invece le sue radici in vicende più profonde e oscure, nelle quali ben presto anche lei (assieme all’investigatore Pete Marino), si trova invischiata. Ecco allora che l’indagine porta Kay fino ai due fratelli Cary e Sterling Harper, tanto ricca quanto isolata coppia che aveva preso Beryl sotto la propria ala protettrice, collegando il tutto con l’ambiguo avvocato Sparacino (già nel nome ricorda qualche losco mafioso da gangster-movie), e con l’ex amante di Key, quel Mark James che le aveva prima rubato e poi spezzato il cuore.

Lo sai cos’è il suicidio? L’estremo vaffanculo di chi vuole avere sempre ragione

Condividi un pensiero

Quando viene trovato anche il corpo di Cary Harper, deturpato dalla furia omicida della stessa mano che aveva portato via Baryl Madison, la vicenda si complica ulteriormente, alternandosi fra vicoli ciechi e brusche ripartenze in un susseguirsi mozzafiato di colpi di scena fino all’epilogo finale.

Decisamente questo romanzo della Cornwell mostra la mano di una grande scrittrice di thriller psicologici, cosa che non avevo percepito in Kay Scarpetta (romanzo del 2009), dove invece la vicenda si trascinava stanca e un po’ monotona.