Massimo Gramellini

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Articolo aggiornato giorno 15 Gennaio 2016

Massimo Gramellini è sia un giornalista, che uno scrittore Italiano, nato a Torino nel 1960 da una famiglia di origini Romagnole.

A soli nove anni subisce un lutto che cambierà per sempre la sua vita, cioè Massimo si ritrova ad essere orfano di madre, dopo la tragica morte della mamma che decide di suicidarsi gettandosi dalla finestra perchè malata di cancro, e Massimo Gramellini saprà tutta la verità solo nel 2010, grazie ad una persona vicina alla propria famiglia.

Una volta aver conseguito la maturità classica Massimo intraprende gli studi di Giurisprudenza, inizialmente lo vediamo lavorare come collaborare con il Corriere dello sport- Stadio nel 1985, e invece successivamente nell’anno a seguire viene assunto dal quotidiano il Giorno, dove parla e racconta la conquista del primo scudetto della squadra del milan con a capo Silvio Berlusconi, ma sopratutto si occupa dei principali tornei di tennis del mondo.

Massimo Gramellini successivamente durante il mese di dicembre del 1988 si trasferisce presso la redazione romana della La Stampa, caratterizzata da parecchie trasferte a napoli per poter seguire tutte le attività sportive e non solo di Maradona.

I suoi scritti sul mondo dello sport continuano fino all’anno 1990, anno in cui parla persino dei Mondili di Calcio, scritti sportivi che però terminano per poter passare così a parlare di politica, scritti sportivi che terminano a seguito dei suoi scritti su Gianluca Vialli e una sua presenta relazione con Alba Parietti costrigendo così, tutta la Nazionale Italiana ad intraprendere un silenzio stampa,  provocando parecchi malumori in tutta la Nazione, infatti durante l’anno successivo assistiamo nuovamente al suo passaggio, divenendo corrispondente della Busiarda da Montecitorio, da dove  ha modo di raccontare tutti i fatti accaduti e parlare così anche del periodo di Mani pulite e della nascita della seconda repubblica e la morte della prima.

Successivamente una volta sposatosi a sua volta con un altra giornlista Laura Rodotà, Massimo Gramellini sarà scelto nel 1993 come inviato di guerra a Sarajevo sotto assedio.

Tornato a Milano nel 1998 dopo il divorzio con la moglie, lo ritroveremo alla direzione di Specchio un settimanle de La Stampa dove dirige una rubrica di posta sentimentale che prendeva il nome di Cuori allo specchio, dal quale nasce un saggio intitolato sempre Cuori allo specchio, questo libro è nato dall’esigenza di mettere ordine in quello che non è possibile fare ordine, cioè l’amore attraverso l’aiuto dei tanti lettori che per anni raccontano le loro storie alla rubrica che porta l’omonimo titolo.

L’anno successivo ecco che ritorna a Roma a scrivere sulla prima pagina de La Stampa, in taglio basso, il Buongiorno, che non era altro che un corsivo di 22 righe per commentare uno dei tanti fatti della giornata, rubrica che counque cominciò a mietere successo con il passare degli anni.

Ma ecco che i suoi spostamenti continuano, ed infatti nell’ottobre del 2005 lo vedremo nuovamente lasciare Roma per andare a Torino nuovamente per assumere questa volta la carica di vicedirettore de La Stampa, durante il quale lo vedremo collaborare con la trasmissione tv Che tempo che fà in onda su Rai Tre, dove ogni sbatao sera venivano commentati con Fabio Fazio i sette personaggi o fatti più importanti di tutta la settimana.

Sono state compiute a sua opera numerosi  saggi come Buongiorno Liguria, Granata da legare, ci salveranno gli ingenui Dieci anni, compagni d’Italia, Buongiorno, Il meglio o comunque il meno peggio, Buongiorno piemonteBuongiorno montagne olimpiche, saggi che parlano della società e della politica italiana, di cui anche un’importante almanacco La patria, bene o male, scritto insieme a Carlo Frutteto che raccontano tutti i  150 anni della storia d’italia dall’istituzione del Parlamento alle Guerre Mondiali dalla nascita della democrazia fino a tutti i fatti dei giorni nostri ricordando date e personaggi che hanno fatto grade la storia d’Italia e anche due serie di racconti sul Torino sua squadra del cuore come ad esempio Toro. i migliori derby della nostra vita.

Ed è dello stesso 2010 l’uscita del suo primo romanzo L’ultima riga delle favole, favola moderna che parla dell’amore con il quale si racconta la storia del protagonista che riesce ad imparare ma soprattutto riuscirà a realizzarsi vincendo le proprie paure guardando semplicemente dentro di sè, questo suo romanzo è riuscito a vendere in italia oltre 250 mila copie e tradotto in vari paesi.

Il secondo romanzo invece Fai bei sogni esce nel 2012 risulta essere il libro più venduto di quell’anno, rimanendo primo in classifica per piu di cinquanta settimane, questo è un romanzo autobiografico, dove Massimo Gramellini racconta il suo percorso interiore percorso per poter superare il dolore e il senso di abbandono che ha provato dopo la morte della propria madre quando lui era solo un bambino di nove anni.

Nel 2014 Massimo Gramellini raccoglie in un libro tutti i corsivi che da ben quindici anni scrive in fondo alla prima pagina del giornale, distribuiti anno per anno, ma togliendo la data fornendo una visuale d’insieme , restituendo così un immagine limpida e completa della storia D’italia degli ultimi 15 anni.

Nello stesso 2014 arriva la pubblicazione del suo terzo romanzo Avrò cura di te, che racconta la storia di Giò ragazza di 35 anni con alle spalle una storia abbastanza complicata, un anima inquieta, disperata e smarrita, si ritrova a vivere a casa dei nonni, morti dopo pochi giorni, ma il giorno di san valentino, la ragazza trova un biglietto che la nonna aveva scritto al proprio angelo custode per ringraziarlo, e con coraggio di chi non ha più niente da perdere decide di scrivere anche lei al suo angelo, il quale ripsonderà facendogli una promessa appunto avrò cura di te.

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