Da molto lontano di Roberto Costantini

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Articolo aggiornato giorno 8 Gennaio 2019

Da molto lontano è l’ultimo libro di Roberto Costantini, edito da Marsilio, che vede il ritorno del commissario Balistreri che dopo quarant’anni di onorata carriera e il meritato pensionamento ha ancora un’ultima indagine di cui occuparsi.

Da molto lontano: la recensione

È il 1990, anno ricordato da molti per le notti magiche del Campionato del Mondo giocato in Italia e perso dalla nazionale ai rigori. Ma il mondo, si sa, non è fatto solo di calcio e in questo periodo il figlio di un potente imprenditore romano scompare nel nulla. A indagare viene chiamato il commissario Michele Balistreri, che dopo quarant’anni di carriera si presenta inizialmente un po’ svogliato. Ma la sparizione del ragazza, assieme ad una ragazza sottomessa a un boss della Camorra, cambia le cose. Tra pubblici ministeri coraggiosi e uomini crudeli, tra donne assetate di potere e donne vittime di un male indicibile, il commissario decide di rimettersi in carreggiata e risolvere il mistero di una vicenda che si rivela essere piena di intrighi inestricabili.

Finalmente in pensione, il commissario pensava di potersi finalmente rilassare. Ma invece non è così. Due manichini che riproducono la scena di un crimine irrisolto quasi trent’anni prima, infatti, vengono ritrovati sepolti nel complesso residenziale in cui viveva il padre del ragazzo ucciso e per questo motivo l’ex commissario si ritrova a dover aiutare il suo storico vice Graziano Corvu, che ormai ha preso il suo posto, a trovare il bandolo della matassa. Come nei migliori racconti noir, il tutto si risolve con una sparatoria, ma l’esito non sarà per nulla scontato.

Una storia che coinvolge nel corso di tutta la lettura e che consente di entrare subito nella vita del commissario. Quest’ultimo, stanco dopo tanti anni di carriera, si ritrova ad affrontare avventure che continuano a riportarlo al punto di partenza, costringendolo quindi ad affrontare ancora una volta gli oscuri fantasmi del suo passato. Il commissario Mike “Africa” Balestrieri, in pensione assieme alla sua compagna, infatti, vive di ricordi. Quest’ultimi sembrano quasi volersi nascondere per non farlo soffrire, ma la storia su cui si trova ad indagare portano il commissario a dover fare i conti con il suo passato.

Eccezionale, eclettico e odioso, per chi non lo conoscesse, il commissario Balistreri non lotta solamente contro gli assassini e i crimini vari, ma innanzitutto contro il suo lato oscuro e contro quel passato che si presenta perennemente come un fardello sulle sue spalle. Un passato remoto che vuole dimenticare, ma non riesce. In questo racconto il commissario si presenta come un’ombra dell’uomo ancora energico, sprezzante e allo stesso tempo terribilmente onesto conosciuto nei precedenti romanzi, rivelandosi invece come un anonimo anziano, malinconico, pessimista, disilluso, silenzioso e scontento.