Cronaca di una morte annunciata

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Articolo aggiornato giorno 8 Marzo 2016

Il finale di questo romanzo è svelato già dalle prime parole, anzi già dal titolo stesso: “Il giorno che l’avrebbero ucciso, Santiago Nasar si alzò alle 5 e 30 del mattino… ” è l’incipit del romanzo Cronaca di una morte annunciata di Gabriel García Márquez.

Gabo fu giornalista oltre che scrittore, più di una volta prese spunto da fatti di cronaca per scrivere i suoi romanzi e quest’opera ne è un esempio.

Usando abilmente la figura retorica dell’analessi Márquez ci racconta dell’assassinio di Santiago Nasar, antecedente di circa 30 anni rispetto al tempo in cui ci narra la vicenda. La voce narrante è quella di un caro amico del protagonista Santiago, che passò con quest’ultimo le ore che precedettero il brutale omicidio.

Santiago Nasar era un giovane di 21 anni, appartenente alla comunità araba del villaggio di Manaure, nei Caraibi e come quasi tutti gli abitanti del villaggio aveva partecipato allo sfavillante matrimonio di Angela Vicario con Bayardo San Román. Questo matrimonio sarà uno degli eventi principali del romanzo, sia per la sfarzosità dei festeggiamenti ma soprattutto per il mistero che lo avvolge. Angela Vicario era la figlia minore di una famiglia dalle scarse risorse, era bella ma con un’aria debole, senza pretese, come se si andasse spegnendo con il passare del tempo; al contrario Bayardo era uno straniero sui trent’anni di bell’aspetto e dal portamento regale, era giunto da soli sei mesi in quel piccolo paese quando chiese la mano della ragazza e per molti questo gesto era un brutto scherzo da forestiero invece lui faceva sul serio, come sul serio lo prese la famiglia Vicario. Il matrimonio fu organizzato, arrivò il resto della famiglia di Bayardo, il padre il generale Petronio San Román, sua moglie e le sue figlie erano anche più belli e affascinanti di Bayardo. Un alone di mistero avvolgeva Bayardo, nessuno ha mai capito perché un uomo appartenente ad una così buona famiglia avesse scelto una ragazza così insignificante. Il matrimonio fu una festa senza eguali, furono versati fiumi di vino e alla fine i due sposi se ne andarono nella loro casa per la prima notte di nozze. Tutto sembrava normale, tutto si era svolto tranquillamente ma la tragedia si stava per compiere; nel bel mezzo della notte Bayardo bussò alla porta di casa Vicario, sembrava un fantasma, sconvolto com’era non disse nulla, ma spinse delicatamente la sua sposa in casa. Angela Vicario era stata riconsegnata alla sua famiglia perché Bayardo San Román aveva scoperto che la donna che aveva da poche ore sposato non era vergine. Furono i fratelli della ragazza, i gemelli Pedro e Pablo Vicario a chiederle chi fosse stato, chi l’avesse disonorata e Angela pronunciò solo un nome, quello di Santiago Nasar, condannandolo per sempre.

Così ebbero inizio le ultime ore di Santiago Nasar, ignaro che la morte incombeva su di lui. I gemelli Vicario furono gli esecutori di questo delitto d’onore e non fecero nulla per nascondere le loro intenzioni, anzi sembrava che facessero di tutto per evidenziarle, dichiarando apertamente che stavano cercando Santiago per ucciderlo, ma non furono presi sul serio. Alla fine tutto il paese sapeva che lo stavano cercando ma nessuno avvertì Santiago, convinti che fosse impossibile che non lo sapesse, che qualcuno l’avesse sicuramente avvertito. Anche chi cercò di farlo non ci riuscì, per una serie di funeste coincidenze la morte di Santiago era inevitabile. Sono proprio queste coincidenze, questo destino beffardo che rende irresistibile questa storia. Pur svelando già dal titolo cosa succederà, il pathos è talmente grande che non si perde il mistero della narrazione, ci si illude che in qualche modo Santiago riesca a salvarsi, che anche i gemelli riescano a salvarsi, perché anche se sono i carnefici è evidente che sono obbligati in questo ruolo, non possono rifiutarsi di punire chi ha disonorato la loro famiglia.

La morte di Santiago sembra una burla, uno scherzo del destino sia per come avviene sia perché nessuno crede alla colpa che gli è caduta addosso; ma nessuno saprà mai la verità, l’unica che la conosce, Angela, anche dopo tanti anni continua ad affermare che è stato lui. Santiago è vittima inconsapevole di un’altra storia: Angela è costretta dalla famiglia a sposare Bayardo anche se non lo ama, ma consapevole del suo segreto va fino in fondo in quella faccenda e avrà un lieto fine. Si dice che solo quando si perde una cosa si capisce quanto ci si tenesse ed è così per Angela, dopo l’abbandono di Bayardo si scopre innamorata di lui e gli scrive lettere per anni, fino a quando ormai entrambi vecchi torneranno insieme. 

Degna di nota è la presentazione del padre di Bayardo San Román:” Ma l’asso vincente era il padre: il generale Petronio San Román, eroe delle guerre civili del secolo scorso, e una delle maggiori glorie del regime conservatore per aver messo in fuga il colonnello Aureliano Buendía durante la disfatta di Tucurinca.[…]”, in cui si cita il colonnello Aureliano Buendía, protagonista del famoso romanzo di Márquez, Cent’anni di solitudine, collegando così due grandi storie.

Cronaca di una morte annunciata fu pubblicato per la prima volta nel 1981 e nel 2014 la casa editrice Mondadori ha pubblicato un’edizione speciale di questo romanzo e di altri di Gabriel García Márquez, con una grafica e un prezzo davvero invitanti!
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